AUTOSTOP ( hitch-hiking blues)
Sono in cerca di un passaggio per cambiare la mia vita però manca anche il coraggio di accettar che sia finita. Son sul bordo di una strada non so dove porterà ma quello che conta è un po' di libertà. Ero in pieno esaurimento senza una via d'uscita. Hai giocato le tue carte e hai vinto tu questa partita. E' un linguaggio che non fa parte della mia esperienza, questo amore tormentato è una crisi d'astinenza. (assolo strumentale) Ho bisogno di un passaggio per abbandonarti in fretta. Ho pagato il mio pedaggio io non cerco la vendetta. Son rimasto senza fiato hai fatto tu la scelta. Quest'ambigua situazione m'ha tagliato anche la testa. Ho bisogno di un passaggio per capir se quel che voglio è ricominciar daccapo ma faccio i conti con l'orgoglio. Ora sono su una strada non so dove porterà ma quello che conta è di trovarti là. ( assolo strum.) Ho bisogno di un passaggio per cambiare le mie carte. Rigiocare la partita ma non lasciarmi più in disparte. E' un linguaggio che non fa parte della mia esperienza questo amore disperato vuole la sopravvivenza. ( accordi di E B7 A7)
ASTRONAUTA FELICE
Da molti anni, solo in compagnia d'un freddo computer privo d'allegria, volava senza meta nello spazio un astronauta vecchio, d'avventure sazio. Guidando l'astronave come un pazzo non s'era accorto di quel veloce razzo che solo il suo computer onnipresente aveva dichiarato PERICOLO IMMINENTE CODICE C-3 disse il computer seriamente, ma quello l'ascoltò distrattamente e mentre navigava tra le stelle le luci delle spie eran più belle. CODICE C-3 ripeteva assiduamente, ma l'occhio del pilota non era più presente, perso dietro al multicolore gioco di quelle mille luci, brillanti come un fuoco. E ritornava indietro a quella sera tra la musica e i colori di una fiera. CODICE C-3 disse il computer saggio per risvegliare l'uomo da quel lontano viaggio. Ma lui non sente neanche l'esplosione, giocando al Tiro a Segno al baraccone. L'inghiotte il vuoto che gli deforma il viso, negli occhi ha una ragazza col sorriso.
UNA MOSCA E UNA STATUA
Era senza ritegno quell'insetto e senza pudore alcuno volò sul bianco petto, e, approfittando ch'ella era di marmo, sul volto immacolato gli fe' sgarbo, lasciandole un nero regalino che, a prima vista, parea un neo carino. "Ah, potessi muovere le braccia" pensò senza espressione alcuna quella faccia. "Di te farei ben poca cosa, mosca laida e noiosa" "Subire devo questo affronto, fino a che ignara mano potrà nettar il mio mento" Ma poi s'accorse, con sommo gradimento, che l'insetto si dibatteva ormai a stento. Caduto dentro una ragnatela che, tra le puppe sue, un ragno fatto avea. Muore così, senza riconoscenza, chi col gentil sesso dispone di se e prende troppa confidenza!
ALPI APUANE
Remoto a me si pone presagio di tempesta quando tra i rupi occhieggia la sua solenne cresta. E mai fatica è vana salir per l'aspra ripa se infin sul mondo intero sovrasta la mia vita. Un'aria pungente e fina penetra fortemente stimola il mio cuore ristora la mia mente. A cose ardite ispira quel magico momento all'uom che la salita porta a compimento.
IL MATTO
Il matto che bussa alla porta t'invoglia ma recede il tuo passo. Chi mai può gradir sulla porta veder la sua vita in un lasso? Hai forse paura che il tempo che invecchia la morbida pelle ti mostri il tuo volto sgomento d'innanzi a quell'uomo ribelle? Maestra che culli nel sonno i sogni che ormai son ragazzi temi dunque aprir la tua porta e doverli gettar come sassi? Se ti tenta non pensar più di tanto e rimetti in valigia la vita Anche sporca un po' stinta e impigrita perchè il matto passa solo ogni tanto.
POSTINO
Svelto svelto va il postino se ha la Vespa o il motorino ma se è a piedi o in bicicletta non s'affanna non ha fretta. Per le strade dei quartieri alle ville o sui sentieri con nessun fa differenza e con tutti ha gran pazienza. Dentro a quella grossa borsa sparpagliate alla rinfusa la tristezza e l'allegria sparge lungo la sua via. Se son lettere d'amore con la pioggia torna il sole se son lettere sgradite se piangete non lo dice. Telegrammi Espressi cartoline Baci cari Saluti alle bambine Telegrammi Espressi cartoline E' la Posta che il mondo fa girar.
CONSIGLI PER AMANTI
E' giunto alfin che ai posteri io lasci una memoria di monito al futuro com'anco di mia gloria. E serva a tutti l'omini di poca o tanta fede che a frequentar le donne la pace sua non vede. L'innamorato folle che vive sol d'amore le notti in bianco passa struggendosi d'amore. Nella passione macera la forza giovanile e quando se n'accorge è già in età senile. Chi scrive versi fini a donne delicate e lunghe ore chino sui fogli sta piegato, si guardi con scaltrezza dal rozzo contadino che senza la poetica ha fatto già il festino. L'dulator corteggia la dama d'alto rango e pur se sciocca e vacua la fa sembrar d'incanto, quand'ella infine cade vinta tra le sue braccia val poco anche da brodo la stolta gallinaccia. Nell'ombra resta il timido vivendo nell'attesa e lascia il campo ad altri se c'è d'amor contesa. Soffre e non ha rimedio alla sua condizione sogna la donna amata senza consolazione. L'ingenuo signorotto le sue sostanze spende se trova donna scaltra che di passione accende. Dilapida i suoi beni fino all'esaurimento chi non s'avvede in tempo del falso sentimento. La donna troppo facile lascia l'amaro in bocca, cogli quel solo fiore ancor prima che sboccia. Se non ti fa penare e pruder d'astinenza è assai poca conquista la sua beneficenza. Lasciate senza indugio chi per amor vuol morte, minaccian col pugnale la loro triste sorte. Vittime di quella specie son pronte ad ogni atto, si tengon l'uomo accanto soltanto col ricatto. La donna religiosa e ligia alle osservanze che mena l'uom bramoso tra chiese e sacre stanze, va subito portata in qualche baccanale e che fornicar diventi virtù sua principale. Agli uomini che giacciono, privi di fantasia, in quei giacigli spenti e senza più allegria e a quelle donne stanche che sempre hanno il marchese, e che per far l'amore aspettan fine mese. Lasciate che un consiglio vi lasci in conclusione; l'amor non deve essere né noia o costrizione. E allora fuori dalle ciabatte!Tirate su la testa! Uscite per la strada, che ogni lasciata...è persa!
DICEMBRE 1987
E allora si diffonde nel creato un vago senso di malinconia se anche quest'anno, ancora in qualche Stato, Natale è solo morte, da noi è ipocrisia. L'Etiopia ancora oggi ha fame. Quei grandi occhi che guardan l'Occidente, per una società che nega il pane, sono stupende foto per l'occhio della gente. Sembra lontana e senza una ragione l'orrenda guerra che tra Iran e Iraq impazza. L'assurda strage per amor di religione non spegnerà le luci del Natale in piazza. E i nostri capi si prendon sottobraccio dicono al mondo "Godetevi la Festa!" Ma non gli frega niente al poveraccio se ha qualche bomba in meno sulla testa. Anche a Natale qualcosa si distrugge, forse in una casa o dentro un bosco e il senso della vita poi ci sfugge? Chi è quest'uomo che non riconosco? Anche la facce giuste alla televisione, per confortare chi vive di parole, la pace invocano giusto per l'occasione. Natale è giunto, ma non per chi lo vuole
DEL FIGLIO CHE VERRA’
Non ricordo in che momento noi abbiam pensato a te. Se era un bello o brutto giorno o qualcuno ha detto che fare un figlio, in questo mondo, non ci può più spaventar se abbiam dentro tante cose da donar. Se si chiede ad un bambino come vuole il suo papà lui risponde quasi sempre che va bene quel che ha. Così ho scritto una canzone che ti possa accompagnare nella vita e la mia voce tu la possa ricordare. E parliamo ne riparliamo, come se esistesse già, di una figlia o di un figlio, del futuro che verrà. Quanti dubbi e che paure. Siamo pronti, oppure no a far bene i genitori ? Caro figlio non lo so. E aspettiamo con fiducia tutto quello che sarà. Se fra un anno o chissà quando la mia vita cambierà. Ma se questo non dovesse diventare realtà il più dolce dei miei sogni è stato di pensarti già...
TENERE DENTRO
La dolcezza dei ricordi che mi tiene compagnia mette addosso dei rimpianti pieni di malinconia. Cerco attorno in questa casa segni della sua presenza Dove c'eran le sue cose ora vedo la sua assenza Ma perché si è allontanata? La mia colpa qual è stata? Io non so tenere dentro i miei dubbi ed i tormenti e mi lascio portar via dal pensiero di un momento Ragionavo a voce alta di paure e ambizioni L'ho ferita l'ho impaurita senza darle spiegazioni Le ho gettato sulle spalle ombre della mia pazzia L'ho tradita nei suoi sogni ora se ne è andata via.
RAGAZZA DELLO SCOMPARTIMENTO 3
Sull'Espresso che veloce va in Versilia c'è chi legge chi s'annoia chi sbadiglia. C'è gran folla su'sto treno che va in fretta. Per ognun c'è una vacanza che l'aspetta. Muove il treno le tue lunghe ciocche bionde. Pensi al mare? A un bel sole? O alle onde?