ANSIA

Vorrei essere leggero. Senza il peso delle ansie che il quotidiano mi carica, come il padrone fa con il suo mulo. Tra queste metto le relazioni con gli individui che mi girano intorno. Fondamentali e indispensabili, lo ammetto. Vorrei decidere però quando e quali frequentare. Ho più bisogno di stare solo che circondato da persone che ti parlano, ti chiedono, si aspettano che tu agisca. La cosa che mi indispone di più dei miei consimili è la mancanza di autonomia. Ma quello che mi infastidisce maggiormente, procurandomi ansia, è dipendere dai tempi e dalle decisioni altrui. Ledono la mia leggerezza, il mio desiderio di sorvolare sulle cose poco importanti e di concentrare le energie altrove.

Ho una vita sola, purtroppo, e vorrei dedicarla al mio benessere. Non è egoismo. Se stai bene con te stesso sei più positivo anche nelle relazioni. Trasferisci qualcosa del tuo benessere agli altri.

Come ti racconto la bellezza della natura, il mio camminare tra i boschi, il piacere che mi da un sorriso se mi manca la leggerezza. Se tu mi trascini a terra con il peso delle tue paure mi fai male, mi allontani. E io non riesco ad alleggerirti del tuo carico. Come farebbe un buon padrone con il suo mulo. Ho grandi speranze riguardo il mio benessere. Perché mi conosco e so di cosa ho necessità. Rimanere in solitudine, ad esempio.

Ascolto il respiro e sento le reazioni del mio fisico che fatica sul sentiero. Lancio il cappello sul prato e mi asciugo il sudore al sole. Guardo il mare lontanissimo.

Ho una vita sola, per questa ragione devo stare bene ora e adesso.