2022, che faccio?

Il mio tavolo da lavoro riproduce esattamente la mia persona. Disordinato, senza logica alcuna, polveroso, ricoperto di troppi oggetti, per la maggior parte inutili. Il mio proposito di mettere ordine si scontra con l’impulso di non modificare nulla. Io sono questo, non mi posso cambiare. Forse per qualche giorno, ma tutto torna come prima, disordinato e caotico. Tengo sotto gli occhi decine di penne, matite pennarelli, stilografiche, cacciaviti, colle di vario tipo, evidenziatori, cd-audio, block notes di varie misure, appunti sparsi, caramelle -anche vecchie- una fotocamera digitale, una webcam, uno stick per le punture di zanzare, calcolatrice, libretti di tenuta conti, una custodia rosa a soffietto per cartedicredito e sim telefoniche.

Ho descritto solamente la minima parte, tralasciando ciò che è troppo minuscolo come le viti e ciò che è appeso con chiodini e graffette. Ci sono termometri ambiente, minitorce a batteria e aggeggi elettronici. Tutto mi serve, anche se lo uso poche volte. Qualcuno ogni due o tre anni. Proposito del 2022: eliminare le penne che non scrivono. Si, questo lo posso fare, così libero spazio sul tavolo e nei portapenne. Alcune hanno diversi anni. Perchè non le ho buttate prima? Perchè non riesco a liberarmi delle mie cose, come facessero parte del mio corpo, come un dito o un braccio. Faccio così anche con il vestiario. Ho maglie o giubbotti che risalgono a vent’anni fa, forse di più. Un giorno li eliminerò. Intanto inizio con le penne….

(alcuni giorni dopo)

41 pezzi, tra penne, pennarelli e stilografiche, sono finiti nella spazzatura (RUR: rifiuto urbano residuo, bidone grigio). Mi sento più leggero. ma non finisce qui. Voglio buttare nella campana gialla della carta un certo quantitativo di pubblicazioni obsolete, che occupano spazio prezioso nella libreria. Ad esempio: Front Page 2002, eBay Affari on line, copie di riviste di informatica (di cui non comprendo molto), sulle auto e sulle moto (queste mi piacciono molto, sarà dura privarsene), e di vari argomenti di cui mi interesso per pochi giorni e poi finiscono abbandonate. Tipo quella volta che mi innamorai, per breve tempo, del fotovoltaico. “Come farsi un impianto solare da soli”. Ho scoperto che non avrei mai recuperato le spese di installazione, se non in decenni.

Giorni fa. Ho gettato circa trenta kg di libri e riviste. Non è stato facile. Dubbi per ogni pezzo. Lo tengo, lo butto, forse mi servirà, boh…ma si, lo butto. Ora passo al guardaroba.

Ho un cassetto di mutande/calzini da selezionare. Uso le solite. Perché i boxer tengono male i testicoli. Una volta me li sono quasi schiacciati sedendo sullo scooter. Poi quelle che hanno l’elastico allentato per i lavaggi e quelle troppo strette. Taglia sbagliata. I calzini sono un capitolo a parte. Estate e inverno uso sempre la spugna. Quelli di cotone leggero, perché li ho comperati? Quelli lunghi mi danno fastidio. Quelli di lana mi fanno sudare. Quelli bianchi non vanno più. Quelli chiamati fantasmini mi sono esageratamente piccoli. Questi sono i più numerosi perché si comprano a pacchetti di 4 alla volta, poi.

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