Non mi sono dimenticato

No, non mi sono dimenticato quello che scrivevo oltre un anno fa. Chi ha letto quello che ho scritto tra marzo e maggio del 2020, molto cupo e deprimente, una specie di diario dei giorni di lockdown, sa a cosa mi riferisco. Non ho dimenticato la sofferenza di molti di noi, chiusi in casa o in attesa di sapere che fine avevano fatto amici e parenti ricoverati. Eravamo impotenti. E io tenevo la conta dei morti, dei contagiati, di quelli che soffrivano per la prigionia. nelle nostre piccole case. Ritagliavo gli articoli dei quotidiani e mi stupivo di quelli che si facevano travare fuori casa, senza permesso, indifferenti alle regole. Zona rossa, zona gialla, confini regionali, confini comunali entro cui muoversi. Sofferenza dei moltissimi che non potevano tenere aperte le attività che davano loro da vivere.

Invocavamo la fine del lockdown e aspettavamo un rimedio per riprendere tutte le nostre attività. E ogni piccola concessione alle regole imposte per tenerci segregati si portava dietro ondate di nuovi contagi e quindi nuove sofferenze. Ma non ne potevamo più e quando all’inizio del 2021 sono cominciate le vaccinazioni abbiamo TUTTI tirato un sospiro di sollievo. No, non tutti. Ci sono sempre stati i no-mask, i no-lockdown, i no a tutto quello che impediva la libertà. Libertà, parola abusata e mistificata da chi non accetta nessun tipo di imposizione, nemmeno di fronte all’evidenza scientifica. I fatti non li scalfiscono minimamente. Ospedali pieni e molti, molti morti. Il vaccino, con tutte le eccezioni del caso, ma anche con la possibilità di avere, questa si, più libertà, ha fatto gridare alla dittatura sanitaria, nonostante abbia efficacia. Lo stabiliscono i dati e le rilevazione a livello mondiale. Dove ci sono molti vaccinati l’incidenza del contagio cala. I nuovi decessi sono quasi interamente di non vaccinati.

Manifestano inneggiando alla libertà di non vaccinarsi, che già esiste, ma di voler stare in mezzo alla gente fregandosene del nostro DIRITTO a non essere contagiati. Diventando bombe umane in grado di diffondere il virus, in quanto potenziali superdiffusori. Le piazze sono piene, ad ogni weekend, di queste truppe del nemico. Il nemico, beninteso, è il virus sars-covid19.

Dopo le manifestazioni delle scorse settimane, oggi Trieste conta 336 casi settimanali ogni 100mila abitanti (la media italiana è di 53).

Non mi dimenticherò di questa massa che vuole imporre ad una maggioranza schiacciante, oltre l’ 85% di vaccinati, di aver paura che la pandemia non si fermerà ancora. Grazie a loro.

Lascia un commento