Serena Vecchiaia

Ho creduto, fino a pochi mesi fa, che la vecchiaia fosse una cosa che non mi riguardava. Perché per me la vecchiaia era la condizione di una persona anziana. E non lo sono. Ancora no, anche se ho già vissuto tre quarti della mia esistenza. E poi ho sempre visto i vecchi stare per lo più fermi, sulle panchine o ai tavoli del bar a giocare a carte. Io mi muovo molto. Ancora molto, anche se ho superato abbondantemente quel limite fisiologico per cui nessuno ti considera più un giovane. Se sei brizzolato e le rughe di segnano il viso non puoi spacciarti per giovanotto. Al massimo un uomo molto attivo. Questa è la mia attuale reputazione: uomo attivo.

Mi fa un certo piacere, lo ammetto. Soprattutto se paragonato a molti coetanei che non hanno nella scarpiera, come possiedo io, scarpe da trekking, pedule da montagna e scarponi da sci. Utilizzati, s’intende, non residuati di un tempo che fu. Anzi. Con una certa soddisfazione osservo le mogli dei miei coetanei impigriti che invidiano la mia. Non lo dicono apertamente ma se provassero una certa invidia non mi stupirebbe. Del resto mi trovo spesso a fare escursioni con adulti di vent’anni più giovani. Sono più lento, vero, ma arrivo lo stesso in fondo.

Quello che le signore ignorano, o se lo sanno credono valga solo per i loro uomini, è che la vecchiaia è bastarda anche con quelli come me. Con la differenza che io appaio non patirne le conseguenze, mentre invece…..

>E’ importante sapere che molti studi dimostrano come uno stile di vita errato, malattie croniche, obesità, grave stress emotivo e terapie farmacologiche incidono sul declino del tuo più caro ormone androgeno. Pizza e birra, che fino a poco tempo bruciavi rapidamente iniziano ad aggrapparsi al tuo girovita, semplici dolori che sparivano dopo una bella dormita ora restano con te per alcuni giorni anche settimane! Sono tutti campanelli di allarme, il tuo corpo ti sta gridando di cambiare abitudini e, soprattutto, cerca di ricordarti che questo meraviglioso apparato che pensavi di conoscere così bene è destinato a  morire. Se non intervieni sarai anche tu responsabile di vivere male la tua andropausa!<

Ho subito un calo della memoria, della concentrazione e, purtroppo, del testosterone. Ma se leggo queste belle parole di incoraggiamento vado in crisi profonda non ritrovandomi in nessuna di queste ragioni addotte come cause. Per questo ho definita bastarda la vecchiaia. Mente spudoratamente nonostante la mia vita sia attiva e talmente piena di interessi per cui avrei bisogno di un’altra esistenza per soddisfarli tutti. Non sono tanto preoccupato se dimentico le chiavi sul cruscotto dello scooter o viaggio senza accorgermi (sigh!) che non ho il casco in testa, o scordo il borsello con soldi e documenti al bar e lascio sulle sedie il giubbotto o mi dimentico in un nanosecondo cosa mi hanno appena detto. Si, certo. Devo subire i rimproveri della consorte. E qualche volta avrebbe pure ragione se si tratta del gas lasciato acceso o delle chiavi sulla porta di casa o degli appuntamenti dimenticati. Ma il testosterone? Perché mi ha abbandonato? Cosa ho fatto per meritarmi questa maledizione?

Già. Le mogli dei miei coetanei, quelli che giocano a carte al bar o le accompagnano spingendo i carrelli della spesa, quelle che, forse ma non sono più tanto sicuro, mi invidiano, sono più fortunate di quanto credono. Magari con un aiutino, dicono hanno le mani d’oro se vogliono, sapranno far fronte ad ogni calo di testosterone del marito. Serena vecchiaia, per loro dunque.

Lascia un commento