Numero 7

Faccio colazione con la candela accesa sul tavolo. Ho letto da qualche parte che fa bene. La fiammella di luce stimola qualche parte dell’anima? Non so. Però sono diventato superstizioso. Mi piace pensare che dare spazio a quella parte di me irrazionale mi faccia stare meglio. Come il numero 7. E’ positivo tutto quello posso accomunare al numero 7. Se mi cade l’occhio sul contakilometri dello scooter e vedo questo numero lo considero portafortuna. Questo vale per tutto: una data, una targa, un numero civico o di protocollo. Se entrano nella mia quotidiana esistenza li calcolo per cercarvi il numero favorito.

Sarà la voglia di affidare al caso una parte della mia vita, tenuta dentro i binari della razionalità, spesso chiusa nella gabbia del calcolo delle opportunità. Ho avuto poco e quel poco andava usato senza sprechi. Che fosse denaro, un vestito o un oggetto banale come una scatoletta. Metto da parte che potrebbero tornare utili. Ho una collezione di scatole, inutili. Ho capito che hanno un significato inconscio: mettere ordine nel mio interiore.

Cerco un po’ di follia per rompere la gabbia di questi calcoli, lasciarmi andare allo spreco. Ho giocato 2 euro ad un concorso ad estrazione. Cosa che non faccio mai perchè lo giudico denaro sciupato. Però ho giocato il numero 7 e i suoi multipli. Ho perso e non mi sono dispiaciuto perchè al gioco delle probabilità si può perdere. E’ stato sempre un bell’affare. Mi sono sforzato – un lavoro mentale continuo e ossessivo – di valutare i pro e i contro nelle mie decisioni. Molte volte ho azzeccato la scelta, calcolando tutte le possibilità, per il semplice fatto di aver rischiato il meno possibile.

Mi è mancata quella spensieratezza per poter dire: o la va o la spacca. Adesso mi voglio rifare. Ho voglia di giocare, come un adolescente che non si pone troppe domande. Vive la sua esperienza senza troppi calcoli ne riserve. E cresce sulle sconfitte e sulle vittorie, sulla propria pelle, perchè ha tutta la vita davanti. Non ho questo vantaggio, la maggior parte della mia vita è già stata vissuta. Ma posso provare a crederci. Al numero 7.

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